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Del nascimento di Attila re degli ungheri NOVELLA

di messer Sebastiano Erizzo

Trovasi nelle istorie degli ungheri scritto che Osdrubaldo, re di Ungheria, ebbe una figliuola piena di singolare e maravigliosa bellezza, e perciò a que’ tempi in grandissimo pregio tenuta; la quale, per essere di vago aspetto e di maniere lodevoli, morta la madre, che fu di nazione lombarda, essendo giá essa in etá da marito, secondo il giovenil costume cominciò a sentire i non ancora provati stimoli d’amore. Percioché, essendo la giovane da molti figliuoli di nobilissimi baroni amata e vagheggiata, come colei che molto ardita era e per natura lasciva a loro in diversi modi vezzosa e corrispondente si mostrava, a cui forse troppo pareva strano il soverchio tempo che senza conoscimento d’uomo e solazzi amorosi lungamente spendeva: onde, accortosi di ciò il padre, entrò in pensiero di maritarla; e, paratolesi davanti uno onorato partito e molto all’alta condizione sua convenevole, trattava ad Aurelio, figliuolo di Giustiniano imperatore di Costantinopoli, di darla in matrimonio. Ma, accioché per intervallo di tempo che sogliono questi alti matrimoni alle volte seco portare, a lui non seguisse, per la troppo lascivia che nella figliuola vedeva, disonore e vituperio, di lei oltre modo divenuto geloso, cautamente ordinò che fusse, in compagnia d’altre donzelle che seco per servirla stessero, in una altissima torre rinchiusa; onde, murate tutte le finestre, di quella un solo picciolo ed alto pertugio vi lasciò, per lo quale le cose al sostentamento del suo vivere necessarie trarre si potessero. E pensò il re di tenerla in questa torre tanto che le nozze si frissero conchiuse e ispedite. E, quando entrò nella torre la donzella, per commandamento del padre un