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entrasse nell’animo, pentito, o per farsi piú al prencipe grato, o qual che si fusse la cagione che dalla impresa lo ritraesse, seco del tutto dispose di non trammettersi piú oltre in questo fatto. E non fu solamente di rimanersi dalla impresa contento, che volle ancora, per esser in maggior grazia del tiranno, scoprire a lui del compagno le insidie. Non era adunque venuto il giorno ancora nel quale s’era da loro ordinato ciò che avessero a fare, quando questi, l’animo e il proponimento, di cui era, all’altro compagno nascosto, entrato dentro al palagio del prencipe, chiese secretamente di avere udienza. Per la qual cosa fu nella camera di Nicoele introdotto, ove gli scoperse le insidie poste alla persona di lui, dicendogli che, essendo egli a questa malvagia opera da colui per compagno richiesto, né avendo voluto a cotal fatto consentire, gli era paruto convenevole a non mancare del suo ufficio col fargli pervenire alle orecchie di colui il tradimento, il nome del quale disse che era Timocare. Laonde, avendo Nicocle inteso le apparecchiate insidie alla sua vita, prestando alle parole di costui intera fede, subito ciò 1 udito, mandò alcuni soldati bene armati deila sua guardia alla casa di Timocare, e, gittate le porte in terra, lui presero a man salva; il quale poscia per comandamento del prencipe fu imprigionato, e da lui quello istesso giorno condannato a morte. Ma, perché si costumava a quei tempi che chi per qualche grande misfatto fusse sentenziato a morte, dovesse essere di notte fatto morire, impose alle guardie Nicocle che la notte seguente fusse in prigione Timocare decapitato. Essendosi adunque la sentenza, nella vita di lui data, a casa sua rapportata alia moglie, che Arsinoe si chiamava, la quale il marito a paro della sua vita amava, ciascuno può pensare da quanto dolore e afflizione d’animo ella fusse assalita. Per che, rivolgendo tra se medesima la misera moglie molti pensieri per trovar qualche rimedio da campare al marito la vita, avisò che, per andare a spander lagrime davanti ai tiranno, anzi potesse essere cagione di affrettare al marito ia morte che di liberarlo. Però pensò di tenere altra via alla salute di lui; onde, imaginatasi la donna una nuova malizia, quella deliberò al tutto per lo scampo suo di