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gravosa vita non m’avanza che di trar sempre guai, non potendoti alcuna altra grazia, carissima Ginevra, rendere di si gran beneficio, come è questo dello scampo della vita mia, sarò nella tua morte tanto grato, quanto mi è da si avversa fortuna concesso, dando al corpo tuo quella sepoltura che la qualitá del luoco comporta. E, poiché la tua morte da me non si può con piú degno sepolcro onorare, supplirò con la memoria di fare che dentro di me stesso nella piú nobil parte sii locata del cuore. — Avendo tutta quella notte Alfonso con queste e molte altre miserabili parole pianta la morte della cara moglie, parvegli convenevole ili dare al corpo suo quella sepoltura che potesse migliore. Onde allo apparir del giorno, cavando, meglio che per lui fu possibile, a canto d’una grossissima palma in quel luoco arenoso una picciola fossa, quivi ripose il corpo di lei; poscia, con l’arena ricoprendolo ed entro al tronco il nome di Ginevra intagliando, sotto questi versi gli scrisse:

Dal lagrimoso umor, che ’l cor distilla, cresci, vittoriosa palma, cresci, mentre che ’l mio desir dura e sfavilla.

E, d’indi subito dipartito, giunse quel di medesimo nella cittá d’Alessandria, dove ritrovata il seguente giorno una nave che per Baruto partiva, gli parve di salir sopra quella; e cosi, nella nave montato, avendo vento prospero, passò fra pochi di oltre il mare. Giunto che fu Alfonso a Baruto e ismontato in terra, andò per molti giorni, a guisa di peregrino, ricercando tutta la Terrasanta e a parte a parte visitando tutti i santi luoghi di quella. E, poiché ivi gli parve di avere ogni divoto ufficio fornito, diliberò di fare nel ritorno alla patria quello istesso viaggio per terra che fatto aveva. Per che. imbarcatosi da capo sopra un navilio in porto del Zaffo, pervenne finalmente a Rossetto. Dove arrivato, trovò cagione di ritornare a rivedere il sepolcro della tanto amata moglie, spronato dal gran disio che di lei sentiva, e avendo ancora per la recente morte di quella la mente afflitta, non essendo piú che tre mesi passati che era il miserabile caso avenuto. Comperatosi adunque in quelle parti