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AVENIMENTO XXIV


Eduardo, re d’Inghilterra, intesa la morte del figliuolo vittorioso a tempo che rendeva ragione, niente si turbò. Poscia, datone aviso alla reina, quella a pacienza conforta.

Messer Fulvio, sentendo che il ragionare di messer Muzio aveva avuto fine e che a lui solo a dover dire restava, senza aspettare commandamento, cosi disse:

È molto degna delle nostre lodi e da essere da ciascun commendata la moderazione dell’animo di Considio; il quale si mansueto si dimostrò nel figliuolo, che la gravissima colpa di essere lui stato vago della sua vita benignamente gli perdonò. Questa moderazione di animo è virtú da essere abbracciata, si perché a quegli ai quali fa luogo grande utilitá può porgere, e si ancora perché non lascia le menti nostre dal corso impetuoso della temeritá e delle passioni trasportare. E, se questo romano rimise tanta ingiuria al figliuolo, il quale insidie alla sua vita tendea, e che. per essere sotto sua podestá, poteva dargli gastigo che convenevol fosse al suo peccato; quanto deve ciascun altro essere mansueto e temperato nel vendicare le ricevute offese, da cosi vivo essempio ammaestrato ! Ora, essendosi da voi nelle cose raccontate parlato di alcuni avenimenti tra padre e figliuolo seguiti, a me va per la memoria di dimostrarvi quanto pazienteniente un padre e un prencipe la morte d’un suo figliuolo sostenesse. Il che aviso vi dovrá piacere, poiché sopra di ciò, ch’io sappia, non s’è per adietro favellato ancora.

Ragionasi che, avendo Eduardo re d’Inghilterra un’aspra guerra contra gli scocesi suoi vicini presa, e perciò ragunato un grossissimo essercito, e fatto di quello un suo figliuolo maggiore capitano, avenne che, venuti gli inglesi co’ nimici alla zuffa, ottennero di loro felice e gloriosa vittoria. Ma, essendo il capitano, seguendo il corso di quella, con la sua gente trascorso fino sotto Edimburg, cittá della Scozia regale, e avendo