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rimane offeso tiene scolpita nell’animo la ricevuta ingiuria, pensando sempre alla vendetta; quanto piú deve temere un prencipe, che abbia ad altrui fatta villania, che, per essere egli il capo e per avere la podestá di operare secondo il voler suo, quegli che è l’offeso, dubitando sempre di non sostenere nuove e maggiori ingiurie dalla persona sua, cerchi di assicurarsene per ogni via, e sciogliersi dal continuo timore che lo stimola? Si che deve quanto può un prencipe fuggire questo odio universale; conciosiacosaché communemente, quando agli uomini non si toglie né robba né onore, quando non sono commossi gli animi loro dalle ingiurie, s’acquetano e passano la vita contenti, attendendo ciascuno alle cose sue. E in tal caso resta solamente al prencipe d’assicurarsi dell’ambizione di pochi, alla quale non mancano modi assai facili di provedere. E la piú piana e sicura via da far ciò è tenendosi il popolo amico si, che si sodisfaccia del prencipe; perché questo è cagione da fargli acquistare grandezza e che sia prezzato da altrui. Onde aviene poi che gli è avuto rispetto, percioché malagevolmente si congiura contra quello che è riputato assai. La cagione è perché sempre ciascuno che pone insidie alla vita di un prencipe, tiene per suo principal fondamento che con la morte di lui abbia a sodisfare al popolo maltrattato da quello e che desideri la sua rovina. Ma, quando nei congiurati non vi sia questa speranza, vanno in cotali imprese piú ritenuti, credendo anzi che no di offendere il popolo; conciosiacosaché ordinariamente la maestá e il nome del prencipe è tale, ch’appresso di ciascuno, e spezialmente della moltitudine, è avuto in riverenza. Onde, quando quegli non sia tristo, ingiurioso e incomportabile, e che dalla sua rovina non penda la salute di tutti, spiace all’universale la morte di quello; e, secondo i pericoli, che dal canto dei congiurati sono molti e grandi, il piú delle volte il fatto non resta impunito. Conchiudo adunque che, quando un prencipe abbia benevolo il popolo, senza dargli cagione di lamentarsi, e che non faccia cadere in disperazione i suoi cittadini con le spesse ingiurie, non deve temer molto delle congiure. E questa è una delle piú necessarie parti che ad un prencipe si richieda, che