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dolersi, che il favore, il qual lieta da una parte conceduto ne avea, essa medesima turbata ci abbia tolto dall’altra; e come poco si dee stimare che ci sia stata amica, porgendo alla nostra cittá cotale ventura di liberarla dalle mani de’ nimici per un si fiero, si strano e si dannoso mezo, facendoci con tanto maleficio nostro usare del suo beneficio. Gravi cose certo e noiose sono i suoi movimenti vari: peroché la fi esca memoria di questo doloroso caso mi desta nella mente che, quantunque le nostre trappassate miserie abbi,ino lieto fine avuto, è ora tanta e si soverchia l’amaritudine, che non mi può capere nell’animo che mai si possa da alcuna sopravenuta letizia raddolcire, essendoché da troppo gran danno e perdita nostra nato sia l’utile che abbiamo acquistato, e da troppo lagrimoso principio abbia avuto origine l’allegrezza e il riso. Sieno adunque, o cittadini, le amare lagrime e il pianto del nostro morto re le funebri pompe, perché con altro non potete piú fargli onore che, col lamentarvi e piangere, fare alla cittá testimonianza intera della virtú, del valore e della gloria del vostro prencipe di cui séte privati ; onde io con esso voi, o cretesi, mi doglio del danno aspro e grave della nostra cittá. E molto meno aremmo noi da dolerci della perdita della terra, quando ben fusse stata dagli inimici presa e interamente disfatta, posciaché le era mancato si nobil capo, e che non potea piú essere signoreggiata e retta da prencipe tale, non dovendo doppo lui giamai alcun altro si eccellente succedere che gli si potesse agguagliare. Clearco ottenne il prencipato per ereditá, ma ben fu tale, quale ciascuno di voi per elezione lo avria appena potuto trovare. E, comeché la gloria degli avi suoi sia per le loro virtú stata chiarissima, onde ha meritato di essere del regno successore, lo avete provato si fatto prencipe, che del prencipato per sé e non per altrui lo avete stimato degno. Doppo il quale, ancoraché venisse un altro successore non ili rama virtú quanto egli, potria nondimeno mantenere Io Stato per la sola virtú di chi l’ha retto per innanzi. Percioché tanto, vivendo, in lui le virtú risplendevano, che ha di quelle doppo la morte cotali vestigia impresse, che altri che ne succeda può delle sue fatiche godersi. Erano in Clearco tutte quelle cose per