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244 LE sei giornate

alla difesa. Onde, a ricevere la battaglia apprestati, e nei lor terreni difendendosi fieramente, quella incominciarono, e, con ardore ciascuna delle parti combattendo, l’una per vendetta, l’altra per salute propria, avenne che, doppo lo avere molte giornate non senza spargimento di sangue combattuto aspramente, ottennero i mori contra i nimici vittoria; nella quale non solamente furono i ciprioti e i siciliani tagliati a pezzi, ma l’armata presa e i capitani miseramente menati cattivi. Nel quale infelice avenimento, non vedendo Rinieri né lo sventurato Guiscardo speranza di libertá, e di perdita della vita ancora stando in dubbio, in questa guisa verso Rinieri Guiscardo cominciò a parlare: — Oh! quanto fora stato meglio, Rinieri, di aspettare gli inimici tuoi nel tuo regno, e in casa tua dalle loro arme difenderti, che, lasciando abandonata Sicilia, correre nei terreni altrui e a luoghi non conosciuti mover guerra, ove, cercando di opprimere le nimiche forze de’ mori, tu fusti alla fine con tutta la tua armata distrutto, e dalla possente mano vinto de’ barbari venisti per restare cattivo. Dovevi ricordarti, Rinieri, e in ciò essere accorto, che, se tu aspettavi il nimico, con piú avantaggio lo aspettavi; percioché tu, senza provare disagio e incommoditá del tuo essercito, potevi a quello impedire le vettovaglie e in ogni necessitá ristringerlo. Potevi meglio i disegni suoi far vani, per non avere il nimico quella notizia del tuo paese che tu avevi, con piú unite e possenti forze potevi incontrarlo, e, se avesti pure il successo della vittoria provato contrario e ne fosti per mala sorte rotto, potevi facilmente rifarti, si per avere il tuo essercito ove salvarsi, essendogli il rifugio vicino, si perché non avevi il soccorso discosto. Laonde, andando a ritrovare il nimico, provi tutte queste cose contrarie, e tu sei il disvantagiato: tanto che, aspettando, arrischi tutte le forze tue e non tutta la fortuna; e, da’ paesi tuoi discostandoti per movere nei nimici terreni le arme, tutta la fortuna arrischi e non tutte le forze. Onde communemente vien detto che chi vuole far capitare male lo inimico, lo discosti da casa; e tu per ciò sei capitato male, perché te stesso hai dal tuo regno cosi imprudentemente discostato. Vedi gli ateniesi, i quali, mentre