Pagina:Parabosco, Girolamo – Novellieri minori del Cinquecento, 1912 – BEIC 1887777.djvu/102

aveva giá benissimo pensato ch’a loro era forza di fare; avisandosi, oltre a ciò, non potersi né a tal ordine né a tal piacere dar principio alcuno senza saputa di terza e per avventura di quarta persona: onde dolente e con grandissimo affanno si vivea. Ma la virtú, che ne’suoi fedeli Amore infonde, un giorno valorosamente ogni nimico pensier ributtando, mostrò alla innamorata giovane ogni via facile, ogni pericolo vano, e finalmente ogni cruda e aspra morte vita dolce e soave. Laonde, deliberatasi di farne consapevole una sua vecchia e fida camariera, molto fra sé lodando il modo eh’ aveva Gasparo tenuto nel farle capitar la lettera alle mani sicura, cotale risposta gli diede:

«Gasparo, veramente grandissimo è stato il vostro ardire, il quale ad uno stesso tempo appo di me vi fa degno d’odio eterno e d’amore inestimabile. Qualora io penso che con speranza di ritrovare in me poca onestá m’abbiate iscritto nel soggetto che avete fatto, io non posso non dolermi di voi e chiamarmi sopra modo oltraggiata. Ma, quando poi io credo esser sommamente amata, ché cosi voglio credere, poiché il vostro ardir me ne fa certa, quale in voi non serebbe stato tanto, se grandissima forza d’amore non l’avesse aitato, non avendo voi sin qui mai avuto segno dal quale abbiate potuto comprendere essere in me scintilla di pensamento di voi né d’uomo che viva; voglio, dico, credere essere estremamente amata da voi, e vogliovene guiderdonare, nonché dar perdono. Però farete quanto v’imporrá la portatrice della presente scrittura. E vivete lieto, se tale vi può far vivere la grazia mia».

Fatta la lettera e piegatala, a sé fece chiamare una sua vecchia saggia e fida camariera, nomata Monica, alla quale in luogo secreto, doppo molti sospiri, cosi a dire incominciò: — Monica, io sempre in tutto quello ch’io ho conosciuto il tuo bisogno, come tu stessa sai molto meglio che altri non sa, t’ho soccorsa senza esserne da te giamai stata richiesta, e in ogni occasione t’ho dato aperto e chiaro segno quanto mi sieno piaciuti i tuoi belli e saggi costumi, e appresso quanto l’amor mio verso di te sia stato grande. Ora, che vecchia sei e che per mio giudicio bisogno d’altro non hai, te ne voglio dare maggiore e piú gran segno