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Tutte le notti, finchè le stelle dell’Orsa non piegavano sul mare, il giovane dottor Bonòra, assistente alla cattedra di fisiologia nell’Università di X***, mi intratteneva con ricca e geniale eloquenza intorno ai più curiosi e riposti fenomeni dell’anima, ricavandone le ragioni dai segni e dalle corrispondenze che sono nella materia: e la sua dottrina era così fresca di giovanezza e tanto persuasiva che io in quei tempi — in cui godevo di eccellente salute e bevevo copiosamente al fresco — mi sentivo convertire, mal mio grado, al più deplorevole materialismo.

Eppure — oh, contraddizione! — non mai come in quei giorni azzurri che trascorsi vivendo in ozio e secondo natura sulla spiaggia di S***, al mio spirito triste avvenne di pregare Iddio così sinceramente perchè l’oggi non trapassasse