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— A vantaggio del genere umano, — rispose Socrate. — Il piacere serve per la vita, ma non è la vita.

Ora Iscomake aveva poco più di vent’anni. Egli aveva pensato a portarsi a casa la sua adorabile giovinetta, e non a lavorare per il genere umano.

Era il volto di Iscomake assai triste e avvilito, nè sapea che rispondere, quando improvvisamente esclamò:

— Ecco, ecco, anche tu, Socrate, ti volti e la guardi!

In quel punto passava Cleonetta, la bella etèra che era stata agli studi nell’isola di Lesbo, ed ora era venuta in Atene a vendere rose; e profumo di rose e di muschio sfuggiva dalla sua persona, come da un’anfora.

— Che mi guardi anche tu, figlio di