Pagina:Panzini - Santippe.djvu/69

52 santippe


Eccomi, dunque, per le vie di Atene, ed ecco Socrate! Egli si riconosce subito: è diverso da tutti gli altri uomini; è brutto in mezzo a uomini belli; e a differenza dei filosofi che scrivono libri e svelano il loro pensiero nelle Accademie, Socrate non scrisse libri, e parlava per le strade.

Se, per così dire, io chiudo gli occhi, io lo vedo ancora, Socrate! Lo vedo per le vie della sua dolce Atene.

Anche la città era bella, non troppo grande, ma meravigliosa città; marmorea, sì anche. Ma i marmi di Atene erano screziati di azzurro, di oro, intermezzati da piante, animati da tante significazioni della vita che quei marmi rallegravano l’umanità, e non avevano l’aria di volerla soffocare. Atene non era nemmeno una delle nostre moderne