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l’erede. Lei sì, la potevo avere, ma l’erede no. “Sono i contadini — affermava — che si sposano per aver figliuoli„.

Essa inoltre pretendeva come condizione di matrimonio che il marito facesse, ogni mattina, esercizi, per venti minuti, con manubri da venti chili.

Anche questa signorina mi ha fatto molto soffrire.

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Signorina P***, che può essere bella o brutta, secondo che vi pare. La ho conosciuta in villeggiatura. Essa va sempre in bicicletta. Quando va a piedi, cammina con passo sgraziato. Eppure è graziosa! Si può calcare su la testa il feltro di suo babbo, si può buttare — come fa — su le spalle la maglia della nonna, ma è elegante lo stesso. Ha denti di can cerviero, naso appuntito, mento appuntito, due occhi in punta nera: tutte queste cose in punta hanno una mobilità che producono il capogiro. È pallida come la cera, ma non è mai ammalata. Ha i capelli lunghi, ondulati, feroci, a cui fa fare i giuochi attorno alla testa come se fossero biscie. A tirarli, le arrivano sino al ginocchio. Ed è proprio vero! Come ha fatto ad avere una laurea se per studiare biso-