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davanti a G. Giacomo, che appunto avea con sè il suo figliuolo, un po’ confusetto e moccioso, disse:

— Oh, G. Giacomo, tu gli vuoi un gran bene a quel tuo figliuolo, non è vero? —

— Se gli voglio bene.....! —

— E non stai in pensiero per lui? —

— In pensiero? e perchè? È nato da genitori sani ed onesti, che vuoi di più? —

— Ma non intendi che questi tempi in cui sei vissuto, stanno per finire? Incomincia una nuova età, o buon uomo, e quando tu sarai morto, che cosa farà quella povera creatura che tu allevi così semplice ed inesperta? Proprio se non avessi qualche po’ di roba da lasciargli, avrei pietà del suo stato! —

— Caro dottore — rispondeva G. Giacomo — quel poco che io ho, lo possono aver tutti, perchè la terra è tanto grande. Vedi, io per me ne ho anche di troppo; e — aggiungeva sorridendo — ne vuoi tu una parte? così ti chiami il tuo figliuolo, vivete in pace ed amore senza domandare tante cose a questi pochi anni che bisogna vivere quaggiù. —