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Tai — 476 — Tan


Tailleur: e voce francese di assai grave significato presso di noi per indicare l’operaio-sarto che è maestro nel taglio degli abiti. Ora invece in francese tailleur dicesi specialmente del sarto, padrone di negozio. Cfr. notes, santé, etc. ed altre parole francesi di fabbrica italiana, qui ordinatamente notate. L’operaio che taglia, è detto Coupeur. Abito tailleur, detto di abito da donna, indica quella foggia maschilizzante oggi di moda, tanto per influsso delle teorie femministe come per maggiore seduzione. È detto tailleur perchè fatto fare dal sarto (= tailleur) e non dalla sarta.

Tait o thait: V. Vestito.

Talis pater qualis (o talis) filius: sentenza latina corrotta popolarmente da Qualis pater talis filius, in cui si rispecchia il concetto della ereditarietà: tale è il padre quale è il figlio, i figli dei gatti raspano, chi di gallina nasce convien che ràzzoli. V. Sicut mater, ita et filia eius.

Talus: «inclinazione naturale dei massi terrosi», scarpata, pendio; vale anche scarpa conoide di deiezione a piè dei monti. Questa parola talus (dal latino talus = tallone) è in inglese ed in francese, e ciò spiega, se non giustifica, l’abuso che alcuni nostri scienziati fanno della parola straniera.

Tam-tam: «piastra circolare di metallo, della quale i soli Chinesi posseggono il segreto della fabbricazione. Si mette in vibrazione percuotendola con una mazza ricoperta di felpa. Il suo uso fu introdotto in Occidente dopo la rivoluzione francese, dapprima nei funerali, poi in teatro nelle scene di terrore; oggi lo si adopera per far del fragore ossessionale, anche se trattasi di un dolce idillio d’amore!» (Galli, op. cit.). Tam-tam è nei diz. francesi.

Tambour battant (à): metafora francese, tolta dal linguaggio militare, e da noi molto usata, specie nella forma italiana a tamburo battente. In italiano, su’ due piedi, a spron battuto. Es. «Fu uno sbaglio indire le elezioni à tambour battant».

Tammany Hall: (lett. Sala della Tammany) è un circolo politico (del partito democratico) di Nuova York. Tammany è il nome — dicono — di un capo indiano: ha per emblema una tigre. A parte le esagerazioni, è press’a poco ciò che sono tanti circoli elettorali presso di noi, con nome che maschera il loro vero essere. Per il partito avverso (republicano conservatore) la Tammany Hall rappresenterebbe una specie di camorra elettorale. Del resto è noto essere i due grandi partiti americani piuttosto di clientela che di principi, di sotto-classi che di classi, di interessi che di idee.

Tamponare: etimologicamente = tappare, essendo la voce francese tampon forma secondaria di tapon, voce di origine tedesca. Come termino di chirurgia, cioè «frenare le emorragie introducendo stuelli o batufoli, fortemente compressi nella cavità onde sgorga la emorragia (fosse nasali, vagina, utero, piaghe; sì da comprimere i vasi», parmi voce tecnica: fr. tamponner, tamponnement. La voce nostra stuello parmi poco usata. Curiosa è la definizione che il Petrocchi dà al verbo stuellare = impedire emorragia con stoppa. Con stoppa? È evidente che il vocabolarista non aveva a mente le norme dell’asepsi.

Tampone: V. Tamponare.

Tandem: velocipede ove si monta in due, l’uno dietro l’altro. Il prof. L. Oraziani, in un suo squisito poemetto latino, Bicyclula (la bicicletta), premiato nel 1900 al concorso di Amsterdam; così descrive il tandem:

                         dum primo spargit sol aureus orbem
          lumine; seu tacitas nullo comitante per umbras
          longum carpis iter, seu par aetate sodalis
          aut simili aut tecum duplici super axe feratur,
          quem nos barbarico vocitemus nomine tandem.

Questa macchina ciclistica, già in grande uso, è decaduta di voga. Tandem in inglese ed in francese è anche il carrettino a cui sono attaccati due o più cavalli, l’uno in fila all’altro. Tandem, in meccanica vale disposizione di due macchine, posta l’una dopo l’altra, le quali lavorino insieme. Questi diversi tandem devono provenire dal latino tandem = finalmente, cioè alla lunga.

Tandemista: il ciclista che monta il tandem: brutta voce del gergo ciclistico.

Tante cose: per tanti saluti, complimenti, è il fr. bien des choses.