Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/470

Sac — 428 — Sal


Sacro Romano Impero: nome dato all’Impero d’occidente, ristabilito da Carlo Magno nell’Ottocento, indi all’Impero di Germania, che ne fa successore.

Sadismo: varietà di pervertimento sessuale (opposto a masochismo) per cui l’uomo prova eccitamento e diletto nel seviziare e martoriare la donna. Tale parola, non ignota alla scienza medica, deriva dal francese. | Sadisme = form de de dépravation particulière et stupéfiante dont était atteint le marquis de Sade (1740-1814), autore di romanzi su la lussuria sanguinaria; morto demente.

Sage femme: fr. levatrice (mammana, comare).

Saggio o tasso: sono voci che hanno lo stesso valore, e vogliono significare la misura percentuale dell’interesse e dello sconto. Avvertasi che la voce tasso è dal francese taux. In buon italiano, ragione.

Sago o sagù: fecola che si ricava dal midollo di alcune palme e specialmente dal Sagus Raphia. Il sago del commercio è formato da granellini, duri, cornei, di saper dolciastro. Gonfia nell’acqua calda e serve per minestra (a chi piace).

Saignant: voce francese invece di sanguinante, detta delle carni; il cui bello è che, tagliandole, gettino abbondante sugo nel piatto (come costolette, arrosti, etc). È voce frequente, specie nel linguaggio dei cuochi e dei buongustai.

Saint-Barthélemy (la): tanto nel senso storico della nota strage compiutasi in Parigi degli Ugonotti, per opera de’ Cattolici (24 agosto 1572), come in senso figurato ed esteso, pare in certo ceto e in certe scritture più efiicace o elegante che la notte di S. Bartolomeo.

               e a Dio chiede perdono
                              Della notte di San Bartolomeo.

Carducci, Ça Ira.

Sainte-Nitouche: V. Santarellina.

Sala di convegno: è detta la sala di ritrovo o di conversazione degli ufficiali.

Salama: la salama di Ferrara: termine dialettale di specialità gastronomica di quella città, come la mortadella di Bologna, i cotechini di Cento, i salami di Felino, etc. La salama è un farcito delle più fini carni suine, con marsala e droghe: cuocesi con grande cura affinchè nel bollore non si apra, e più è vecchia, più è pregiata. È cibo di forte sapore.

Salamander: ted. salamandra, nome dato dagli studenti germanici (Salamanderreiben) ad una loro cerimonia convivale per onorare altrui, propinando. Consiste nel levare ad ordinate riprese ed al comando di un anziano le tazze dopo averle strofinate e percosse: bevesi in un fiato. Tale costumanza risale al principio del secolo XIX. Il perchè del bizzarro nome non risulta manifesto.

Salapuzio: latinismo rinnovato dal Carducci. Salaputium è denominazione di uomo piccolo, astioso, libidinosetto. (Catullo, 53, 5. Seneca, contr. 7, 4 (19), 7).

Salasso: il nome di questo antico atto terapeutico, condannato dalla medicina moderna (oggi però in alcune infermità rimesso in onore), talora è usato per facile, familiare estensione, a significare sborso, spesa, diminuzione notevole e necessaria di quel sangue della vita sociale che è il denaro.

Sale: per mare (lat. sal, gr. [testo greco]), è antica voce disusata e poetica (l’alto sale, Dante Par. II) che la odierna scuola degli esteti ha rinnovato (d’Annunzio).

Saliente: spiace ai puristi questo neol., tanto nel senso materiale di sporgente, rilevato, come nel senso morale di grave, importante, di gran rilievo, essendo traduzione del fr. saillant.

Salizàda: voce veneziana, selciata, cioè strada lastricata. Tale voce vernacola, data a talune vie di Venezia, ebbe origine da qualche prima strada interna che fu lastricata, e da salizo = selciato, fu detta salizada. Cfr. per l’etimologia il francese chaussée.

Salle-à-manger: questa locuzione francese per stanza da pranzo deve essere da assai tempo nell’uso familiare milanese. Sala a mansgè registra il Cherubini, traducendo poi in un salotto da pranzarvi, quasi che stanza da pranzo o tinello gli paressero troppo poco toscani!

Salmis: voce francese di incerta etimologia (V. lo Scheler), tradotta in salmi. Con tale nome si chiama una maniera speciale di cucinare in umido, specialmente