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di Alfredo Panzini 411

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Avrebbe potato stabilirsi a Turin, ma il ricordo di quel giorno in cui era stato oltraggiato, gli faceva dolere la sua ferita. A Napoli no, perchè laggiù i piemontesi li chiamano, «capa i legnamm», e allora scelse Firenze, non perchè culla d’arte, ma per certi vaghi ricordi di gentile Toscana, di certe monete chiamate crazie, con due delle quali si faceva colazione.

Se il signor maggiore aveva una testa imperfetta, viceversa aveva uno stomaco perfettissimo, che domandava l’accordo di tre pasti giornalieri. Questo accordo era difficile anche a Firenze. Aveva bensì conosciuto alla pensione di via del Girasole un giovane esteta, una brava e compita persona neh!, che gli aveva svelato come si può vivere con poco.

— Lei, signor maggiore, ha i denti buoni?

— Altrochè!

— Ebbene allora faccia come faccio io, mastichi molto! Quello che più importa, è masticare.

— Sì, ma sotto i denti cosa metto?

— Una castagna secca, un fico secco; ma masticare! È questione di allenamento, Vedrà, dopo, come si troverà bene.