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342 Diario sentimentale

E questa fu la sua unica espressione commossa. Aggiunse anche:

— Mio padre è così tranquillo anche lui! A casa, faccio il bambino da due giorni. Mi stupisco, a volte, che non sospettino di niente. Non credo a Dio, ma mi pare di scorgere la mano di Dio davanti agli occhi di mio padre affinchè non veda.

— Perchè porta quel campione di barbetta, e corti i capelli?

— Il campione di barbetta — mi spiega sorridendo (pochi peli sul mento) — sono il segno di autorità come caporale, altrimenti sembrerei un adolescente. I capelli sono anche troppo lunghi, perchè lassù portavo la testa rasa per i pidocchi.

Mentre egli parlava, io pensavo alle tante agiatezze e mondanità a cui egli era abituato, e domandai:

— Come ha fatto a resistere?

— Con la volontà del sacrifìcio. O si muore o si diventa inaccessìbili ai mali: guardi il mio petto! L’anno scorso ero appena di misura. Quando si fanno ore e ore di marcia con lo zaino affardellato sino a tremila metri, per forza bisogna divenir forti.

— Dunque, molti i pidocchi? Anche a tre-