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di Alfredo Panzini 27

trattato di alleanza con la Germania e con l’Austria prima ancora che scadesse il tempo? E a Mònaco, a Vienna, a Berlino, si suona ora la marcia reale, l’inno a Tripoli; si grida: Viva l’Italia! viva il re Vittorio Emanuele III! Ma che cosa diranno quando sapranno della nostra neutralità?

Ci manderanno un ultimatum di ventìquattro ore! Adesso è un giuoco di società spedire ultimatum.

Non potendo dormire, sono andato a trovare, con un pretesto qualsiasi, un signore autorevole.

Ho bisogno di sentire qualcuno. Non che io stimi quel signore un genio; ma siccome non ho visto mai la sua cravatta scomposta, nè mai ho udito la sua parola concitata, così voglio vedere se le sue parole e la sua cravatta si mantengono ancora così composte in mezzo a questo ciclone.

Mi fa l’effetto che anche lui non sia eccessivamente orientato: però è tranquillissimo.

Dice: — Già, è un momento climatèrico che attraversa l’Europa...

Non so: questa frase mi fa venire in mente i periodi ciclonici ed anti-ciclonici del Corriere della Sera.

— Ma è la fine del mondo! — dico io.

Sorride della mia ipèrbole.

— E l’Italia?