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284 Diario sentimentale

non mi intendeva, e usava la delicatezza di non parlarne.

Ho conosciuto molti giovani così bene soddisfatti della filosofia del nostro tempo, che io penso che essi con eguale letìzia a qualunque altra filosofia dominante si sarebbero abbeverati; mentre ho letto di un giovane ebreo, di nome Michaelstadter, che per insoddisfazione di filosofia si uccise. Renato Serra, mi pare accostarsi più a questo che a quelli.

Come è morto veramente Renato Serra? Una pallottola in fronte. Ma ai dì passati ebbi opportunità di parlare con alcuni romagnoli, che erano nella sua compagnia. «Si abbassi, signor tenente!» gli avevano detto. Ed egli si levò invece alto con tutta la persona fuor dei ripari.

Io non voglio credere che egli abbia cercato la morte. Figlio di padre e di madre cattòlici, egli sapeva che il segreto profondo della filosofia cattòlica è sopportare il male; non credere alla felicità terrena!

Ma che egli fosse partito per la guerra, l’ultima volta, con una profonda insoddisfazione, me lo diceva anche Mario Missiroli.

Missiroli aveva conosciuto di persona Renato Serra soltanto in quella occasione che egli era sostato a Bologna per andare al fronte. Gli era