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di Alfredo Panzini 221


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In tram: un contadino giovane, richiamato, con la sua donna: questa pareva la giovane Lucia Mondella! Composti, un po’ discosti, non si sono scambiati una parola: dolore muto che strinava il cuore.

Anche la moglie del mio pasticciere, bianca, grassottella, colore fondant giallino, ha i suoi stupidi occhi di zucchero, cerchiati un poco di rosso. Suo marito è richiamato. Esseri beati, sino allora vissuti nel dolce, e destati nel sangue.

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20 Maggio 1915.

Mattino. Sveglio mio figlio sottotenente. Deve partire per Verona, alle sette. Sono le quattro e mezzo. Dormiva. «Lo dovevo lasciar dormire sino alle sei!» Ha ripreso il sonno. Beato lui! Già se tutti fossero come me, che non riprendo il sonno, guerre non se ne farebbero!

Alla stazione: all’ultim’ora, arriva in carrozza e balza giù un sergente con la vecchia mamma molto modestamente vestita. Prima scende lui: lei più lenta, porge il facile. Scena muta: ma si vede che è piovuto prima: il volto della povera signora è ancora bagnato. Scena molto commovente! È cosa curiosa! Io in quell’ora, in quel