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a cui ella testè mi accennava. La ragione ci consiglia spesso di violentare la natura, ma una più acuta ragione ci avverte che è bene usare le maggiori cautele in quest’opera di violenza.

Così parlò il vecchio dottore.

Ma alla sera, avendo osservato il volto imbiutato e lisciato di cosmetici della signora contessa — cosa di cui forse il conte Guido Ubaldo non si era mai interamente accorto — scrisse in un suo libro di memorie mediche, accanto al nome del defunto, questa nota in latino, come soleva:

E le parole sono queste: «Ex eodem unguentario unde causas nuptiarum, idem, miser comes Guidobaldus, mortis emit causam.» (Dal medesimo venditore di cosmetici, da cui il misero conte Guidobaldo tolse la causa del matrimonio, comperò pure la causa della sua morte.)