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DI FRANCESCO REDI. 57

che piccolo calculetto, si come ne ho trovati dentro alla carne de’ reni istessi. Leggerete ancora, che la Vipera non ha il cervello di color nericcio, come credette Baldo Angelo Abati, ma che ben si è bianco, e che non è di mole così piccolo, e così leggiere, come volle il suddetto Autore, dicendo, che appena arriva a quattro grani di miglio, avend’io posto mente, che per lo più è sempre di peso in circa dodici, o tredici grani del medesimo miglio; ma nella maravigliosa, e sottilissima fabbrica dell’occhio avrete grand’occasione di filosofare, e di risvegliarvi a nobilissime contemplazioni intorno alla origine de nervi, delle tuniche, e degli umori, tra quali il cristallino è di una perfetta sferica figura, come quella della maggior parte degli animali, che vivono nell’acqua.

Parmi, che adesso voi aspettiate, che io vi faccia qualche dotto, sottile, e ben ponderato discorso, favellandovi in qual modo il veleno viperino mandi via la vita, et introduca ne’ corpi la morte. Se egli ve l’introduca operando con un’occulta potenza, e dall’