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românesc del 16 dicembre 1837, — „qual’è l’uficio di Micol” nella tragedia alfieriana „se non quello di pianger dal principio alla fine?”

Come si vede, qualche deficienza d’interpretazione ci fu; ma, ad onta di tutto, la rappresentazione ebbe una forte eco nel popolo. „Non si parlava che del successo ottenuto dalla compagnia „rumena, successo che aveva fatto impallidire al confronto quelli „più splendidi riportati fino allora dalla compagnia „francese”. Heliade e Aristia gongolavan di gioia e divulgavan da per tutto la notizia del meraviglioso successo ottenuto dal Saul: nei salotti dell’alta società bucarestina, a scuola, fra i negozianti, senza sapere (o forse appunto perchè sapevano assai bene) che una tal propaganda dava maledettamente sui nervi al console russo. Il 2 gennaio 1838, il Saul fu rappresentato una seconda volta1, ma, dopo questa rappresentazione, che non ebbe minor successo della prima, incominciaron le prime difficoltà da parte dell’Eforia teatrelor: Aristia volle porre allo studio il Britannico di Racine tradotto da I. Văcărescu, ma gli si fece osservare che un tal recita non sembrava troppo opportuna, essendo noto a tutti l’odio fierissimo, che il Văcărescu aveva sempre nutrito contro la Russia. Cercò allora di far recitare il Bruto2 di Voltaire, ma questa volta gli si disse chiaro e tondo, che la rappresentazione non sarebbe stata permessa, perchè la tra-

  1. Cfr. N. Iorga, Istoria literaturiĭ românești, în veacul al XIX-lea (de al 1821 înnainte) în legatură cu dezvoltarea culturală a neamuluĭ, Bucureștǐ, „Minerva”, 1907, vol. I, p. 152 e Ollănescu, op. cit., loc. cit.
  2. L’Ollănescu, op. cit., pp. 71 e 98) e il Iorga, (Op. cit., p. 152) fondandosi sopra un passo id Heliade (Curierul românesc, anul 1835, n. 73, p. 173) ritengono trattarsi del Bruto II di V. Alfieri. Io per me ritengo che il permesso fosse negato al Brutus del Voltaire, o, con maggior verisimiglianza, alla Mort de César. Certo è che nel passo citato del Curierul Românesc Heliade ci parla di Aristia come del traduttore „nemuritórilor tragediǐ ale luĭ Alfieri: Brutus, Virginia și Saul”, mentre in realtà Aristia ci risulta avere tradotto solo la Virginia e il Saul. Può darsi che Heliade abbia fatto qui un po’ di confusione, cosa che avviene assai facilemente a chi come lui si fida esclusivamente della memoria. Il Bruto del Voltaire era stato infatti rappresentato in greco insieme col Filippo e l’Oreste dell’Alfieri, e pubblicato insieme colle tragedie del nostro, da un Χριστόφορος Κρατερός, del quale avremo a riparlare. D’altra parte, visto che questo Bruto non fu in fin dei conti rappresentato mai, Heliade potè benissimo esser tratto in errore dal sapere che una tragedia con quel titolo l’aveva scritta anche l’Alfieri. Del resto non è detto a p. 31 della Gazeta teatruluĭ (anul 1836), che la traduzione del Saul è dovuta a Heliade, mentre non cade dubbio che appartiene ad Aristia? Cfr. Burada, Cercetări asupra Școaleĭ Filarmonice din Bucureștĭ (1833-1837) in 'Convorbirĭ Literare, anul XXIX (1890), p. 136.