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estrae abbastanza da saziar la dotta sete dell’erudito general bolognese.

δ) Una „ Tavola Geografica” della Valacchia stampata a Padova.

Il quale, avendolo richiesto „di corettione” ad una sua „nota geografica”, il Cantacuzino, dopo aver molte cose rettificato, specie intorno alla giurisdizione ecclesiastica, crede utile aggiungere:

„Qualche volta, mirando le mappe di queste provincie, mi dispiace che vedo essere di gran fatica e spese, e poi errori non piccioli, sì nei siti, come ne’ fiumi e città, e, quel ch’è peggio, nei nomi. Taccio dell’altre provincie e regni. O Deus bone, quanti errori saranno!”1. Sei anni dopo (1700) infatti, il nostro Stolnic faceva stampare „nel Seminario di Padova... con Caratteri Greci”2 una gran „Tavola Geografica” della Valacchia, che,


    Istoria Țării - Rumănești attribuita dal Iorga con ottime ragioni al Cantacuzino, (Manuscripte din Biblioteci străine, pp. 78 sgg.), appar chiaro dal passo seguente, nel quale, come il Marsigli ben ricordava, si fa menzione della colonizzazione della Moldavia per opera degli abitanti di Maramuroș collo stesso particolare della caccia de’ buoi selvatici: „... nește pastori din Maramurăș, umblând cu dobitoacele lor prin munți, au dat peste o hiara (= fiară) ce-i zie buor, pe care gonind-o au trecut muntii, și așa eșind în Moldova, au văzut țara frumoasă și de hrană, iproci. Apoi s’au întors la ai lor, și spuindu-le de acel loc, s-au adunat mai mulți păstori, și de alpi, și au venit de au descălecat acolo”, Cfr. Iorga, Operele lui Constantin Cantacuzino, București, Minerva, MCMI, p. 135. Che la cronica pubblicata dal Iorga tra le opere del Cantacuzino sia stata realmente scritta dal nostro Stolnic, è cosa ormai tanto chiara, che fa persino meraviglia si trovino ancora degli storici che non ci credono. (Cfr.N. Iorga in Bulletin de l’Institut pour l’ètude de l’Europe Sud-Orientale, Anno I, fase. 7— 8, Luglio — Agosto 1914, p. 166: „Nos arguments concernant la paternitè de Constantin Cantacuzino Stolnicul sur unc importante chronique des origines roumaines n’ont pas été admis par M. D. Onciul, Din Istoria României, Bucarest, 1914, p. 85). Eppure, a non parlare degli altri argomenti addotti dallorga, basterebbero i numerosi italianismi, di cui è infarcita, alcuni dei quali d’una evidenza scandalosa, (vindeca in luogo di răzbuna per vendicare, mentre in rumeno vindeca significa guarire), a far riconoscer nell’autor della cronaca l’antico scolaro di Padova.

  1. Operele lui Constantin Cantacuzino publicate de N. Iorga, București, Minerva, MCMI, p 50.
  2. Del Chiaro, op. cit., Introduzione, p. 3 della num razione per fogli a piedi di pagina.