Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/208


199

almeno gli ultimi giorni, coll’amore di vostra moglie. Quella donna, ve l’ho già detto, è la vostra fine. Io comincerò la guerra.

A questo punto intese il fruscìo di una veste nel corridoio.

— Silenzio! fece con un gesto al principe, che non aveva udito nulla.

Comparve Tatiana in veste da camera, salutò leggermente Loris.

— Vi ho cercato per tutto il castello, disse al principe, finalmente ho pensato che foste qui: mi perdonerete, se vi ho disturbato, si volse a Loris.

— Che cosa vuoi, mia cara?

— Non lo so. Ero sola nel mio gabinetto, ho dovuto fuggirne.

Il principe le prese premurosamente le mani, che essa ritirò.

— Desideri che ti teniamo compagnia?

— Impossibile, giacchè dovreste desiderarlo voi stessi. Avevo persino pensato di fare una lunga corsa sulla neve in slitta: mi accompagnereste, signori?

— Ma con tutto il cuore! esclamò il principe.

Loris s’inchinò cortesemente scusandosi.

— Perchè non venite? gli chiese il principe.

— Sapete pure quante lettere urgenti debbo scrivere: la principessa comprenderà che si possono avere dei doveri superiori alla cortesia.

Tatiana strinse impercettibilmente le labbra per nascondere il dispetto, e prendendo il braccio del