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lla vita.

Ma la guerra complicandosi appunto delle ultime rappresaglie monarchiche colle impazienti esplosioni rivoluzionarie non sarà forse senza molto sangue, e forse a questo pensava Don Giovanni moribondo riassumendo la propria nobile vita di patriota in un'ultima angoscia di carità italiana.

Ebbene, che importa? La guerra è una forma inevitabile della lotta per la vita, e il sangue sarà sempre la migliore delle rugiade per le grandi idee.

Alla guerra...! e guai al vinto, perchè la verità è invincibile.

L'avvenire dell'Italia è tutto in una guerra, che rendendole i confini naturali cementi all'interno colla tragedia di pericoli mortali l'unità del sentimento nazionale. Troppe sono ancora le differenze di storia e d'interessi che ci separano, e troppo profondamente radicate negli animi, perchè gli sforzi della vita ordinaria possano sperare di svellerle. Se gli adepti delle antiche piccole corti soppresse sono quasi scomparsi, quelli fra loro che per tradizione aristocratica di famiglia o pregiudizi di educazione ricusano ancora la libera unità della patria riparano fra le coorti del clero, che mutato capitano e riordinato con migliore disciplina, si prepara a ritentare la battaglia, appena una guerra dello straniero impegni tutte le forze d'Italia alla frontiera.