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Quella bandiera infiammò le fantasie, che le campane scrollavano coll'impeto disordinato dei loro rintocchi.

Don Giovanni, che rincasato da poco aveva il sonno leggiero dei cacciatori e dei vecchi, ne fu desto. Discese dal letto, udì rumore alla propria porta, si gettò addosso i primi abiti che potè afferrare e corse ad aprire.

— Che c'è? esclamò spalancando l'uscio.
— Don Giovanni! Roma presa...
— Ah!
— Roma presa! urlarono quei giovani.
— Ah...

E il vecchio prete non potè rispondere altro. Le campane suonavano a distesa come impazzite dalla gioia, tutte le finestre si schiudevano, la gente si affacciava interrogando, ed era sempre quella risposta che saliva di tono mutando voce ed accento, ripercuotendosi su tutte le coscienze, cangiandosi in grido, scoppiando in urrah, affermandosi violentemente quasi fosse troppo grande per essere creduta, e tutti si guardavano in faccia commossi da una gioia che non trovava parole, perchè non abbastanza limpida negli spiriti. Qualche grande cosa era crollata, qualche grande cosa incominciava. Le donne sbigottite dal rumore si mostravano appena alle finestre, più bianche nella maggiore