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te prima esornato ( 1 ) poi splendidamente confermato, che non si riscaldi, commuova ed innanimi? Certo, benchè da’ vostri

meriti ogni virtù mia cognosca superata; la uberrima (2) affe zione pur mi fa pronto a quella parte, che sarà ultima nella mia perorazione. Ma perchè questo luogo pubblico mi convita (3) a parlare prima della Repubblica, che della privata condizione mia, avendo altra volta nel vostro conspetto fatta menzione della giustizia e concordia, potentissime ministre a conserva re la Repubblica; voglio distendere le mie parole solo a trat tare di lei, verso della quale tutte le opere civili debbono es sere ordinate. E prima vedremo, che cosa è Repubblica, da chi e in chi è costituita, ed a che fine ordinata. Ma perchè questa mi pare utile considerazione ad ogni politica discipli na; quivi prego, che quella virtù, la quale avete prontissima alla Patria, vogliate avere attenta a sì utile materia. E benchè l’alto misterio della Repubblica per esempli sia mostrato da il lustrissimi Imperadori, da uomini valentissimi, prestantissimi cittadini, Popoli e Nazioni, de’quali avele copiosissime isto rie e onestissimi documenti, quali prestano le industrie di clarissimi oratori, fidissimi istorici e poeti, nondimeno, per chè ogni perfetta notizia delle cose, come vuole il principe de’ filosofi Aristotile, comincia dalla diffinizione, diffinendo mi pare considerare, che Repubblica è universale vigore della Città bene instituita, dal quale (4) provengono, e al quale si rife riscono tutte le comodità private. Vedete, Illustri Signori miei, e magnifici cittadini, che il vigore della Città, e la potenzia debb’essere universale referita al suo corpo. E questo corpo civile, nel quale è infusa la Repubblica, come forma e anima ( 1 ) ESORNARE. Adornare, o onorare; ma più propriamente è termine

de’ rettorici, che vale adornare, onorare, con parole. (2) UBERRIMA, voc. lat. Fertilissima, abbondantissima; qui nel secondo siguificato.

(3) MI CONVITA, per m’invita è modo bello e peregrino. (€ ) Va sottinteso vigore.