Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli (1821).djvu/68

48

Afranius, quoique fort habile, ne valait pas Montecuccoli. Celui-ci était digne d’étre opposé à Cesar, et non pas l’autre. Il le fut à monsieur de Turenne. Quelle campagne! Je n’en vois point de si belles dans l’antiquité. Il n'y a guère que les experts dans le métier qui puissent en bien juger. Combien d’obstacles réciproques à surmonter! Combien de chicanes, de marches, de contre-marches, de variations d’armes et de manoeuvres profondes et rusées! C’est en cela seul que l'on reconnaît les grands hommes, et non dans la facilité de vaincre, et dans le prodigieux nombre de troupes qui combattent des deux côtés. Folard sur Polybe tom. I, pag. 255.

Simile affatto è il sentimento dell’autore del Saggio generale di tattica, uscito ultimamente a luce, e reputato a quest’ora uno de’ classici libri della professione. Osserva il dotto autore fra le altre meraviglie di quella campagna, che i due eserciti stettero sempre in moto in uno spazio di paese lungo dieci o dodici leghe, e largo quattro o cinque.

Lo stesso Folard in altro luogo osserva, che »Il Montecuccoli era eccellente nell’arte de’ movimenti generali di ogni sorta. Le sue marcie erano chiare, semplici, piene di sapere, e le sue colonne disposte e distinte per modo, che da qualunque lato l’inimico si affacciasse, elle trovavansi sempre a un tempo stesso e d’uno stesso movimento poste in battaglia. Pochi si sono approssimati a lui in questa scienza». Ibid. lib. II, c. 6. P.

28 Il paralello fra’ due capitani fu primieramente immaginato dal celebre padre Tournemine. Quel dottissimo scrittore si dimenticò nondimeno della scrupolosa equità che si poteva pretendere da lui quando conchiuse, che il Turenna era divenuto superiore, e che la sua