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LIBRO QUARTO 435

Amastri. Seguono i Pontici sino a Trapezunte1 città ed ai confini delle costei terre. Quivi sulla piaggia incontrerai, per non dire di tutte, Sinope ed Amiso; a questa è vicina Temisciro ed il fiume Termodonte, dove furono gli accampamenti delle Amazoni, come riferirò a suo tempo. Le frontiere de’ Trapesuntii arrivano al vico Susurmena ed a Rizèo città, ove si perviene con due giorni di viaggio costeggiando il littorale verso la Lazica. E poichè il discorso m’ha portato a rammentare Trapezunte non passerò con silenzio un suo mai più udito fenomeno, che le api, intendomi, per tutto quell’agro producono miele di guisa amaro da formare, secondo il comun pensamento, unica eccezione; di qua alla destra ergonsi tutti i monti della Tzanica aventi alle radici loro per limite l’Armenia soggetta ai Romani. Da questi poggi scaturisce il fiume Boa che dopo lunghi rivolgimenti per folti boschi e montanina regione corre presso alla Lazica, e va a deporre le acque nel Ponto Eussino, spogliatosi in prima a breve distanza dal mare del proprio nome per assumerne altro derivatogli da quel suo ritto dilungarsi nel Ponto, donde i paesani chiamaronlo Acampsi (inflessibile)2. Con tale impeto per verità e sì violento corso vi mette foce, producendo agitatissimi flutti, che rendonlo per lungo intervallo disadatto alla navigazione. Mercè di che tutti i vascelli tendenti a quella piaggia, mirino essi ad apportare nella Lazica, o abbian di là messo alla vela, non valgono a

  1. Trebisonda.
  2. Da άχαμπτος inflexibilis, infrangibilis.