Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/431


391

dro il Macedone levò di mezzo il re de’ Persiani, questi stettero fermi sotto il giogo straniero; ma i Parti ribellaronsi ai Macedoni, ed avendoli vinti, li cacciarono, e stesero la loro dominazione fino al fiume Tigri. I Persiani di poi furono soggetti ai Parti per cinquecento anni, sino cioè al tempo, in cui Alessandro figliuolo di Mamnea, tenne il romano Impero. Allora uno dei re parti costituì suo fratello Arsace re degli Armeni, siccome la storia di questi riferisce. Nè credasi già che gli Arsacidi fossero originarj di Armenia. Bensì per cinque secoli mantennero pacifici la parentela colla famiglia che regnava in Persia. Il re degli Armeni risiedeva nell’Armenia maggiore fin da quando fu suddito dell’imperadore romano. Poscia accadde che uno di que’ re, Arsace di nome, avendo due figliuoli, Tigrane ed Arsace, per testamento li dichiarò entrambi successori nel regno, avendo ad ognuno assegnata, ma non eguale, la sua porzione; poichè a Tigrane ne assegnò una quattro volte maggiore. Fatta questa disposizione il padre dei due principi mancò di vita; e il figliuolo Arsace indispettito di vedersi in peggior condizione del fratello, ricorse all’imperadore romano, sperando che per tal mezzo lo avrebbe disturbato dal regno, e renduta nulla la indiscreta disposizione del padre. Era a quel tempo imperadore romano Teodosio, figliuolo di Arcadio, ancora fanciullo, la cui potenza Tigrane temendo, pensò di dare sè stesso e il regno a’Persiani, preferendo di vivere da privato presso loro, piuttosto che comporsi col fratello, e di buon animo regnare sull’Armenia insieme. Arsace anch’egli temendo tradimento per parte del fratello e