Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/198

164

alcuni de’ pretoriani venivano destinati per tutto il dominio romano ad esaminare i ruoli, e vedere quali non fossero atti alla milizia. E di questa maniera si videro taluni di età avanzata, come non idonei al servizio spogliati del cingolo militare pubblicamente cercare nel Foro la limosina dalle pie persone, e a chiunque gl’incontrava dare un acerbo e lagrimevole spettacolo di sè: altri per non vedersi a tale miseria ridotti, con grossa somma redimevansi da quegl’Ispettori. Laonde in tante maniere scoraggiato, e delle cose necessarie privo il soldato, prese avversione siffattamente alla milizia, che questa fu la principale cagione, per cui le cose de’ Romani, e della Italia andarono in ruina. E videsi intanto Alessandro, colà mandato logoteta, impudentemente di ciò dar la colpa ai soldati, ed esorbitanti somme far pagare agl’Italiani sotto pretesto di prender vendetta di quanto fatto aveano colà Teodorico, e i Goti.

Ma non fu il soldato solo, che per opera de’ logoteti ridotto si vedesse alle angustie accennate: a somma inopia, e alla miseria di ogni cosa furono pur ridotti i ministri de’ supremi Capitani dell’esercito, i quali e di numero erano assaissimi, ed illustri per la gloria in addietro acquistatasi.

E giacchè siamo nel proposito de’ soldati, dirò come una volta gl’Imperadori romani tennero distribuiti sui confini dell’Imperio varii corpi di soldatesche, che li difendessero; e ciò spezialmente sul lembo delle provincie orientali, onde far fronte alle incursioni de’ Persiani e de’ Saraceni. Que’ soldati chiamavansi limitanei.