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370 DECENNALE SECONDO.

E benchè seco avesse poche posse,
     Pur non di manco del futuro gioco
     27Fu la prima pedina, che si mosse.
Ma voi volendo spegner questo fuoco,
     Vi preparaste bene, e prestamente;
     30Talchè il disegno suo non ebbe loco.
Che giunto dalla Torre a San Vincente
     Per la virtù del vostro Giacomino
     33Fu prosternata, e rotta la sua gente;
Il qual, per sua virtù, per suo destino
     In tanta gloria e tanta fama venne,
     36Quant’altro mai privato cittadino.
Questo per la sua patria assai sostenne,
     E di vostra milizia il suo decoro
     39Con gran giustizia gran tempo mantenne.
Avaro dell’onor, largo dell’oro,
     E di tanta virtù visse capace,
     42Che merita assai più ch’io non l’onoro.
E or negletto e vilipeso giace
     In le sue case, pover, vecchio, e cieco:
     45Tanto a fortuna chi ben fa dispiace!
Dipoi, se a mente ben tutto mi reco,
     Giste contro a’ Pisan, con quella speme,
     48Che quella rotta avea recata seco.
Ma perchè Pisa poco, o nulla teme,
     Non molto tempo il campo vi teneste,
     51Che fu principio d’assai tristo seme.
E se i danar, ed onor vi perdeste,
     Seguitando il parere universale,
     54Al voler popolar satisfaceste.
Ascanio intanto mort’era, col quale
     S’eran levati gran Principi a gara
     57Per renderli il suo Stato naturale.