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356 DECENNALE PRIMO.

Sol Beumonte vi rendè Livorno;
     Ma gli altri, traditori al Ciel ribelli
     123Di tutte l’altre Terre vi privorno;
Ed al vostro Leon trasser de’ velli
     La Lupa con San Giorgio e la Pantera;
     126Tanto par che fortuna vi martelli.
Da poi ch’Italia la Francesca schiera
     Scacciò da se, e senza tempo molto
     129Con fortuna, e saper libera si era;
Volse verso di voi il petto, e il volto
     Insieme tutta, e dicea la cagione
     132Esser sol per avervi a Francia tolto.
Voi favoriti sol dalla ragione
     Contro l’ingegno, e forza lor, un pezzo
     135Teneste ritto il vostro gonfalone.
Perchè sapevi ben, che per disprezzo
     Era grata a’ vicin vostra bassezza,
     138E gli altri vi volevan senza prezzo.
Chiunque temeva la vostra grandezza,
     Vi venia contro, e quelli altri eran sordi;
     141Che ogn’uomo esser Signor di Pisa apprezza.
Ma come volse il ciel, fra questi ingordi
     Sorse l’ambizione, e Marco, e il Moro
     144A quel guadagno non furon concordi.
Questa venir al vostro territoro
     Fece l’Imperio, e partir senza effetto
     147La diffidenza che nacque fra loro
Tanto ch’alfin la Biscia per dispetto
     Vi confortò a non aver paura
     150Di stare a Marco, ed a sue forze a petto.
E quel condusse in su le vostre mura
     El vostro gran ribello, onde ne nacque
     153Di cinque Cittadin la sepoltura.