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Batista. Piacemi. Ma ditemi: quando l’esercito si aveva a levare, che ordine tenevano?

Fabrizio. Sonava la tromba capitana tre volte. Al primo suono si levavano le tende e facevano le balle; al secondo caricavano le some; al terzo movevano in quel modo dissi di sopra, con gli impedimenti dopo, ogni parte di armati, mettendo le Legioni in mezzo. E però voi avresti a fare muovere uno battaglione ausiliare e, dopo quello, i suoi particolari impedimenti e, con quegli la quarta parte degli impedimenti pubblici; che sarebbero tutti quegli che fussero alloggiati in uno di quegli quadri che poco fa dimostrammo. E però converrebbe avere ciascuno di este consegnato ad uno battaglione, acciocchè, movendosi l’esercito, ciascuno sapesse quale luogo fusse il suo nel camminare. E così debbe andare via ogni battaglione co’ suoi impedimenti proprj, e con la quarta parte de’ pubblici a spalle, in quel modo dimostrammo che camminava l’esercito Romano.

Batista. Nel porre lo alloggiamento avevano eglino altri rispetti che quegli avete detti?

Fabrizio. Io vi dico di nuovo che i Romani volevano, nello alloggiare, potere tenere la consueta forma del modo loro; il che per osservare, non avevano alcuno rispetto. Ma quanto all’altre considerazioni, ne avevano due principali: l’una, di porsi in luogo sano; l’altra, di porsi dove il nemico non lo potesse assediare e torgli la via dell’acqua o delle vettovaglie. Per fuggire adunque le infermità, ei fuggivano i luoghi paludosi o esposti a’ venti nocivi. Il che conoscevano non tanto dalle qualità del sito quanto dal viso degli abitatori, e quando gli vedevano male colorati o bolsi, o di altra infezione ripieni, non vi alloggiavano. Quanto all’altra parte di non essere assediato, conviene considerare la natura del luogo, dove sono posti gli amici e dove i nemici, e da questo fare tua coniet-