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Libro quarto, Ode XIV. 191

XIV.


Qual mai di Padri cura e di popolo,
    Con ampj doni d’onori, ai secoli
        Farà eterne le tue virtudi
        4Per epigrafi e memori fasti,

O Augusto, o in quante piagge abitabili
    Illustra il Sole, sommo de’ principi,
        Di cui, scevri di latin giogo,
        8I Vindelici appresero or ora

La possa in guerra? Con tue milizie
    Druso le inquete stirpi genaune
        E i Brenni veloci e le rocche,
        12Sopra l’alpi tremende costrutte,

Non una volta conquise intrepido;
    Poi dei Neroni il maggiore, arduo
        Conflitto impegnando, gl’immani
        16Reti respinse con fausti auspìci: