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Libro primo, Ode II. 13


Non fia che neghimi Euterpe e degnisi
    La cetra lesbia tender Polinnia.
    Se tu fra’ lirici vati mi annoveri,
    36Toccherò l’ètera con arduo vertice.


II.


Già assai di neve in terra e di maligna
    Grandine sparse il Padre, e con rovente
    Destra le sacre rocche saettando
            4Spaventò Roma,

Spaventò il mondo, non tornasse il grave
    Secol di Pirra lamentosa a’ novi
    Mostri allor ch’alto a’ monti il gregge tutto
            8Proteo sospinse.

[E si attaccâro i pesci all’olmo in cima,
    Dove già le colombe ebbero il nido,
    E pel sovrano pelago atterrite
            12Nuotâr le damme.]