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Libro terzo, Ode III. 111


Ma tali fati parlo ai belligeri
    Quiriti a un patto: che troppo creduli
        Negli eventi e pii troppo i tetti
        60D’Ilio avita non voglian rifare.

D’Ilio rinata con tetro augurio
    Fia che la trista clade rinnovisi:
        Condurrò le turbe vittrici
        64Io di Giove consorte e sorella.

S’anco tre volte le mura bronzee
    Febo inalzasse, tre volte in polvere
        Trarranle i miei Greci, tre volte
        68Piangerà sposo e figli la schiava!»

Non questo a lira giocosa addicesi:
    Musa, ove tendi? Lascia, caparbia,
        Ridir voci di Numi, ed alte
        72Cose affrangere in umili versi.