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dialoghi delle cortigiane. 173

babbo diceva. E poi s’io avessi voluto tor moglie, non avrei lasciata la figliuola di Demea che l’anno passato fu generale della repubblica, e la è anche cugina di mia madre, per isposar la figliuola di Filone. Ma tu donde hai saputo questo? E come t’è venuta in capo questa vana gelosia per tormentarti?

Mirtina. Dunque tu non t’ammogli, o Panfilo?

Panfilo. Tu se’ pazza, o Mirtina, o sei ubbriaca: eppur ieri non bevemmo assai.

Mirtina. Ecco qui, Doride m’ha così sbigottita. I’ l’ho mandata a comperar certi panni di lana pel ventre, e a fare una preghiera per me a Diana, ed ella m’ha detto che ha scontrata Lesbia..... ma di’ tu stessa, o Doride, ciò che hai udito, se pure non l’hai inventato.

Doride. Possa morire io, o padrona, se ho detta una bugia. Come io son giunta presso al Pritaneo, ho scontrato Lesbia, che così sorridendo m’ha detto: Panfilo vostro oggi sposa la figliuola di Filone. Io non la credeva, ed ella m’ha spinto ad affacciarmi nel chiassetto che è innanzi casa vostra, e vedere tutto parato, e i suonatori, e la folla, e alcuni che cantavano l’imeneo.

Panfilo. E vi ti sei affacciata, o Doride?

Doride. Sì, e ho veduto tutto come ella diceva.

Panfilo. Capisco l’inganno. Non è tutto bugia ciò che t’ha detto Lesbia, e tu, o Doride, hai riferito il vero a Mirtina. Ma vi siete turbate per nulla: le nozze non sono in casa nostra. Ora mi ricordo che iersera quando mi ritirai da voi, la mamma mi disse: O Panfilo, il figliuolo d’Aristeneto nostro vicino, Carmide che ha l’età tua, già prende moglie, e mette il capo a partito: e tu fino a quando starai con l’amica? I’ la lasciai dire, chè avevo gran sonno. Stamane sono uscito di casa per tempo, e non ho veduto niente di ciò che Doride ha veduto più tardi. Se non mi credi, ritornavi, o Doride; e guarda non solo il chiassetto, ma le porte, vedi quale è parata; e troverai che è quella de’ vicini.

Mirtina. Tu m’hai resuscitata, o Panfilo: i’ mi sarei impiccata se fosse stata questa cosa.

Panfilo. Oh, non potev’essere: ed io non sarei così pazzo