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135Sfumano già — spariti sono. — Oh quali
Quali mai di Snodòno in su la vetta
Lenti scendendo i radïanti lembi
Delle lor vesti, sviluppar vegg’io
Scene solenni! Oh! perdonate all’egro
140Ciglio, di gloria visïoni. E voi
Non nate etadi, intorno all’alma mia
Non v’affollate. Ecco finito il pianto
Sovra perduto, è già gran tempo, Arturo1.
Tutti tutti salvete, o veri nostri
145Regi, o progenie di Bretagna, salve!
Da molti e molti coronati i fianchi
Prodi Baroni, le stellate fronti
Ergon essi sublimi, e fan lor mostra
Splendide donne e in maestà barbuta
150Gli antiquissimi Savj dello Stato.
Un divino sembiante2 evvi nel mezzo!
Del britanno lignaggio la proclama
Altamente il suo ciglio, il portamento
Qual da lïone, e il volto che temprato
155Soavemente alla virginea grazia,
Riverenza comanda. Oh quali all’aura
Tremano corde armoniose! Oh quali
D’estro vocal concenti a lei d’intorno
Van festeggiando! Oh dalla tomba ascolta
160Gran Taliessino!3 Ad animar tua polve
Soffian essi uno spirto. Ecco ti chiama
- ↑ Antico re Bretone, combattè contro i Sassoni all’epoca della loro invasione. Fu tanta la benevolenza e il rispetto che si meritò fra i suoi, che per molti secoli fu credenza comune fra i Gallesi che egli non fosse già morto, ma vivo tuttora nel paese delle Fate, d’onde dovesse tornare di nuovo a regnare sulla Bretagna.
- ↑ La famosa Elisabetta regina d’Inghilterra.
- ↑ Capo dei Bardi: fiorì nel sesto secolo.