Pagina:Opere di Giovanni Berchet pubblicate da Francesco Cusani, Milano, Pirotta, 1863.djvu/54

     Date lo spazio, e a tratteggiar d’inferno
     I caratteri tutti una gran verga.
     70Segnate l’anno, la precisa notte,
     Quando Severno1 spaventosamente
     Per entro ai tetti di Bercleo sonanti
     Grida di morte eccheggierà. Fian grida
     D’un re che spira! Oh dai tenaci artigli
     75Lupa di Francia, che del tuo medesmo
     Orribilmente strazïato sposo
     Ahi! le viscere squarci a brano a brano,
     Nasca da te2 chi sulla tua contrada
     Il flagello del cielo alto brandisca.
     80Quai terror gli fan cerchio! A lui Stupore
     Precede e Fuga. È Solitudin dietro
     Colla sparuta dell’Affanno immago.
     Possente vincitor, signor possente
     Ecco di morte entro la bara ei giace!
     85Pietoso un cor non v’ha, non ciglio alcuno
     Che alla funerea pompa il sol tributo
     D’una lagrima dia per adornarla.
     Ah! fuggito egli è dunque il Guerrier negro? —
     Ito è tuo figlio; cogli estinti ei dorme3. —

  1. Fiume nel paese di Galles: poco lungi vi è il castello di Berkley, ove Odoardo II fu fatto assassinare da sua moglie Isabella di Franca, che per i suoi vizj è chiamata dal Gray lupa. Ella è una curiosa osservazione da farsi nella storia inglese, che quasi tutte le donne che dalla corte di Francia passarono al talamo del re d’Inghilterra trassero in rovina i loro sposi, perchè impastate di tutti i vizj.
  2. Odoardo III, allegando pretensioni (perchè figlio d’Isabella) alla corona di Francia ne assunse il titolo di re, e mosse guerra a Filippo di Valois.
  3. È notissima la vittoria di Crecy nel 1346, in cui restarono sul campo bel trentamila francesi. Il principe di Galles primogenito di Odoardo III, sopranominato il Principe Nero, decise a vantaggio degli inglesi la battaglia; ma premorì poi al padre.