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su le spalle dell’amica, inchina la testina bionda dove i capelli ricci son stretti in cima da un piccolo rigido fiocco celeste, verso la testina bruna di lei. La blouse celeste di Nora splende sul panno bruno dell’abito tailleur dell’amica). Almeno dimmi quello che dicono...

Bice. E poi dici che non sei una bimba! Da ragazze noi crediamo gli uomini presso a poco tutti eguali. Da maritate si comincia a sperare che sieno differenti.

Nora. Sperare?

Bice (lascia cader le forbici spaventata della parola che le è sfuggita). Ho detto sperare? Volevo dire indovinare. E poi «sperare» che significherebbe?

Nora. Niente, già non significherebbe niente. Dunque mi dirai quel che ha detto tuo marito?

Bice. Quando?

Nora. Allora.

Bice. Oh, poco e niente.... Ha soffiato, ha soffiato, ha detto: «Quanto sei bella!» e s’è addormito.

Nora (ridendo e venendo davanti a Bice a mettersi contro lo specchio). Avrà detto «bela» non «bella» da buon veneziano.

Bice (ride rumorosamente). Sì, sì! Lo notai anche io subito, e mi ci venne da ridere.