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134 edmondo de amicis





Passammo accanto a un ponte di legno verniciato a nero, sospeso sul torrente scoglioso.

Era scritto a capo del ponte: «Il proprietario del ponte non garantisce le disgrazie.»

Il campanile bianco di Campiglia sorgeva di tra i pioppi, presso il torrente. Dopo un’ora lasciai il piacevole interlocutore per tornare alla stazione della Balma. Prima della stazione la costa del monte si apriva, come ferita, per lasciar precipitare un ruscello d’acqua chiara. Nella ferita le rocce, tagliate dalle acque invernali più copiose ed irruenti, facevano cumuli bizzarri; una, grande e giallognola pareva sospesa nel vuoto, pronta a rotolare giù nel burrone, frantumando le altre rupi, schiantando gli alberi e gli arbusti. Un bimbo al mio passaggio apparve su l’alto delle rocce e cominciò a chiamarmi ridendo.

Per un attimo mi parve che il bam-