Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/707

326


to dal servo; e questi va coricarsi sotto una spelonca in guardia delle sue mandre

29

Lib. XV. Minerva appare di notte a Telemaco, e il conforta di tornare in Itaca. Ei si congeda da Menelao, e parte col figliuolo di Nestore. Giunto a Pilo, si rimbarca, senza rientrare nella città; e accoglie nella sua nave un indovino d’Argo, chiamato Teoclimeno, che fu costretto lasciar la patria per omicidio. Frattanto colloquj tra Ulisse, ed Euméo; il quale, non riconoscendolo ancora, gli narra, come da corsari Fenicj rapito fu, mentr’era fanciullo, da l’isola Siria, e venduto a Laerte. Telemaco, arrivato salvo alle spiagge d’Itaca, manda alla città la nave, e va tutto solo alla casa d’Euméo, di cui conosce la fedeltà

57

Lib. XVI. Letizia d’Euméo all’arrivo di Telemaco, che mandalo alla città, per avvertir del suo ritorno la madre. Minerva appare ad Ulisse, gli restituisce le sue sembianze, e gli comanda di scoprirsi al figliuolo. Intanto que’ Proci, ch’erano in agguato, accortisi del ritorno di Telemaco, escono di quello, e si rendono in Itaca. Euméo, eseguito l’ordine, si riconduce alla villa, nè riconosce però Ulisse, cui Pallade nuovamente trasforma

87

Lib. XVII. Arrivo prima di Telemaco alla città, e poi d’Ulisse accompagnato da Euméo. Ulisse è insultato dal caprajo Melanzio, e riconosciuto alle porte del palazzo dal vecchio