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libro terzo 55

     Così parlando, frettolosa innanzi
Palla si mise, ed ei le andava dopo.
Fur tosto in mezzo all’assemblea de’ Pilj,45
Ove Nestor sedea co’ figli suoi,
Mentre i compagni, apparecchiando il pasto,
Altre avvampavan delle carni, ed altre
Negli spiedi infilzavanle. Adocchiati
Ebbero appena i forestier, che incontro50
Lor si fero in un groppo, e gli abbracciaro,
E a seder gl’invitaro. Ad appressarli
Pisistrato fu il primo, un de’ figliuoli
Del Re. Li prese ambi per mano, e in molli
Pelli, onde attappezzata era la sabbia,55
Appo la mensa gli adagiò tra il caro
Suo padre, ed il germano Trasimede:
Delle viscere calde ad ambi porse;
E, rosso vin mescendo in tazza d’oro,
E alla gran figlia dell’Egïoco Giove60
Propinando, Stranier, dissele, or prega
Dell’acque il Sir, nella cui festa, i nostri
Lidi cercando, t’abbattesti appunto.
Ma, i libamenti, come più s’addice,
Compiuti, e i prieghi, del licor soave65
Presenta il nappo al tuo compagno, in cui
Pur s’annida, cred’io, timor de’ Numi,