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libro nono 243

Racceso il foco, un sagrifizio ai Numi
Femmo, e assaggiammo del rappreso latte:295
Indi l’attendevam nell’antro assisi.
     Venne, pascendo la sua greggia, e in collo
Pondo non lieve di risecca selva,
Che la cena cocessegli, portando.
Davanti all’antro gittò il carco, e tale300
Levossene un romor, che sbigottiti
Nel più interno di quel ci ritraemmo.
Ei dentro mise le feconde madri,
E gl’irchi a cielo aperto, ed i montoni
Nella corte lasciò. Poscia una vasta305
Sollevò in alto ponderosa pietra,
Che ventiduo da quattro ruote, e forti
Carri di loco non avriano smossa,
E l’ingresso acciecò della spelonca.
Fatto, le agnelle assiso, e le belanti310
Capre mugnea, tutto serbando il rito,
E a questa i parti mettea sotto, e a quella.
Mezzo il candido latte insieme strinse,
E su i canestri d’intrecciato vinco
Collocollo ammontato; e l’altro mezzo,315
Che dovea della cena esser bevanda,
Il ricevero i pastorecci vasi.
     Di queste sciolto cotidiane cure,