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102 odissea

E lui, che molto si dibatte, e tenta
Guizzarvi delle man, fermo tenete.520
Ei d’ogni belva, che la terra pasce,
Vestirà le sembianze, e in acqua, e in foco
Si cangerà di portentoso ardore;
E voi gli fate delle braccia nodi
Sempre più indissolubili e tenaci.525
Ma quando interrogarti al fin l’udrai,
Tal mostrandosi a te, quale sdrajossi,
Tu cessa, o prode, dalla forza, e il vecchio
Sciogli, e sappi da lui, chi è tra i Numi,
Che ti contende la natia contrada.530
Disse, e nelle fiottanti onde s’immerse.
     Io combattuto da pensier diversi
Colà n’andai, dove giacean del mare
Su la sabbia le navi, a cui da presso
La cena in fretta s’apprestò. Sorvenne535
La prezïosa notte, e noi sul lido
Ci addormentammo al mormorio dell’acque.
Ma poichè del mattin la bella figlia
Consperse il ciel d’Orïentali rose,
Lungo il lido io movea, molto ai celesti540
Pregando, e i tre, nel cui valor per tutte
Le men facili imprese io più fidava,
Conducea meco. La Deessa intanto