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regole di sintassi 21

Ecco i piedi adoperati nell’esametro omerico: il dattilo _́ ‿‿ ; lo spondeo _́ _; il trocheo _́ ‿, solo alla fine del verso.

Nota. — Nell’esametro omerico una lunga equivale a due brevi; il suono del dattilo può corrispondere ad una parola italiana sdrucciola di tre sillabe, per es. a móbile; lo spondeo ad una piana di due, per es. a lénto. Nel leggere il verso omerico, ed è facile poterlo fare dopo breve esercizio, bisogna guardarsi dal dare a tutte le sillabe la medesima intonazione; non si deve leggere per es. il principio del primo verso dell’Iliade μῆνιν ἄειδε θεά .... _́‿‿ _́‿‿ ‿, ma cercar di dare alle arsi più prolungata intonazione.

3. Nell’esametro i primi quattro piedi possono essere o dattili o spondei, nel quinto è per lo più evitata la contrazione delle due brevi nella lunga, cioè vi si trova di regola un dattilo.

Schema di un esametro:

_́ ‿‿ _́ ‿‿ _́ ‿‿ _́ ‿‿ _́ ‿‿ _́ ‿1.

Esempio di un esametro composto di tutti dattili, eccetto l’ultimo piede (è il primo verso dell’Odissea):

ἄνδρα μοι ἔννεπε Μοῦσα, πο– λύτροπον δς μάλα πολλά
_́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿


Esempio di un altro esametro dove sono tutti spondei (Odissea, XXI, 15):

τὼ δ᾽ ἐν Μεσσή– νῃ ξυμ– βλήτην ἀλλή– λοιιν
_́ _ _́ _ _́ _ _́ _ _́ _ _́ _
4. Quando la parte (κῶλον) di un verso finisce colla fino della parola, questo fatto chiamasi dieresi (διαίρεσις): _́ ‿ ‿ | _́ ‿ ‿ . Quando invece un piede è tagliato dalla
  1. Il ritmo dell’esametro è reso dal seguente del Carducci (Mors, Nell’epidemia difterica):
    Quando a le nóstre cáse || la diva se- véra di- scénde
    _́ ‿‿ _́ _ _́ ‿ ||‿ _́ ‿‿ _́ ‿‿ _́ ‿