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54 | LE ODI DI PINDARO |
e il volo dei carri precipite. — Predico a Terone, ché il cuore mi spinge,
e ai figli d’Emmèno, alta gloria. Di Tíndaro i figli dai vaghi corsieri la porgono ad essi,
perché piú d’ogni altro mortale li onoran con mense ospitali,
Epodo
e dei Beati le feste osservan devoti. — Se il pregio dell’acqua va sopra ogni cosa, se l’oro vai meglio
che ogni altra ricchezza, Terone, movendo dal suolo natale, pervenne
ai limiti estremi, toccò d’Alcíde i pilastri. Piú lungi, non vanno
né savî, né ignari. Io nol tento. Sarebbe follia.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1c/Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_I-0283.png/350px-Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_I-0283.png)