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ODE 39



PER IERONE DI SIRACUSA

VINCITORE COL CARRO A PITO



I



Strofe

O Siracusa, o tu grande città, Santuario di Marte,
del Nume di guerra,
nutrice beata d’eroi, di validi in guerra corsieri,
io giungo da Tebe opulenta, recandoti un canto
che della rombante quadriga t’annunzi il trionfo.
Vincendo sovr’essa, Ierone
col miro fulgore dei serti recinse la fronte d’Ortigia,
la sede fluviale d’Artèmide, che forza gl’infuse,
sí ch’egli le redini
dipinte reggendo con mano leggera, domò le puledre.


Antistrofe

Poi che con ambe le mani la Vergine vaga di frecce
e il ginnico Ermète
le fàlere lucide adattano, quand’egli il vigor dei corsieri
costringe alla biga sua fulgida e ai docili cocchi,
chiamando il possente Signore che vibra il tridente. —
Per altri sovrani compose
un altro poeta già l’inno sonoro, compenso a prodezza: